La ricerca su Internet diventa più evoluta per chi si rivolge all'intelligenza artificiale (IA), sia per chi cerca informazioni che per chi le fornisce. Ecco i principali modi in cui l’IA trasforma l’esperienza di ricerca:
1. Risposte più dirette (meno clic)
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Prima: cercavi qualcosa su Google, ricevevi una lista di link, e dovevi cliccare per trovare la risposta.
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Ora: i motori di ricerca (es. Google con SGE, Bing con ChatGPT, Perplexity, ecc.) ti danno direttamente la risposta, sintetizzata da più fonti.
Esempio:
Domanda: “Come si fa il tiramisù?”
Risposta IA: Un’intera ricetta, con passaggi chiari, ingredienti e consigli… senza nemmeno cliccare un link.
2. Ricerca conversazionale
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Puoi dialogare con l’IA come con un assistente personale, chiedendo chiarimenti, approfondimenti, o modificando la domanda man mano.
Esempio:
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“Fammi una lista di città europee da visitare in estate”
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“Ok, toglimi quelle troppo turistiche”
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“Aggiungi quelle che hanno il mare”
3. Ricerca multimodale
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Puoi cercare non solo con testi, ma anche con immagini, audio o video.
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Con strumenti come Google Lens o GPT-4 con visione, puoi chiedere:
“Che pianta è questa?” mostrando una foto, e ottenere la risposta.
4. Personalizzazione spinta
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L’IA apprende le tue preferenze e ti propone risposte e contenuti su misura.
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I risultati diventano sempre più “su di te”: localizzati, contestualizzati, legati ai tuoi interessi.
5. Fonti e affidabilità in evoluzione
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L’IA può sintetizzare da decine di fonti, ma non sempre indica chiaramente da dove proviene l’informazione.
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C’è il rischio di risposte “convincenti ma sbagliate” (allucinazioni).
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Nasce l’esigenza di IA che citano le fonti, come fa Perplexity o il nuovo Bing.
6. Nuovi strumenti per la ricerca professionale
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Studenti, ricercatori e lavoratori usano IA per trovare e riassumere articoli, leggi, codice, documenti tecnici.
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IA come Elicit, Consensus o Scite aiutano nelle ricerche accademiche.
Sfide e rischi
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Disinformazione: l’IA può sbagliare o essere manipolata.
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Filtro e bolla: le risposte potrebbero essere troppo “personalizzate” e limitare l’esposizione a punti di vista diversi.
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Dipendenza dalle IA: meno spirito critico, se ci si affida sempre alle risposte sintetizzate.
La ricerca normale rimane importante
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Perché la IA si basa sui dati esistenti ed attuali di ricerca
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Perché la ricerca normale offre una varietà di dati e di fonti
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Perché le abitudini di ricerca attuali sono consolidate e ci vuol tempo per modificarle
